Girovagando: Friburgo, Mainz, Mannheim e Strasburgo

Durante il mio soggiorno a Heidelberg ho avuto modo di girovagare per diverse città. Così, al mio ritorno ho aggiunto alla lista delle mete visitate anche Friburgo, Mainz, Mannheim e Strasburgo. Nonostante ci sia rimasta solo per una giornata, ognuna mi ha lasciato qualcosa da raccontare - e dunque eccoci qua.

Friburgo: tra storia e modernità

Friburgo.

Friburgo è la tipica cittadina tedesca al passo coi tempi, ma che ha mantenuto anche un'identità "tradizionale". Fortunatamente, la guerra non ha distrutto tanto quanto in altre zone del paese, motivo per cui è ancora possibile passeggiare per il centro storico e ammirare, oltre alle casette tipiche e colorate della Germania meridionale, l'imponente cattedrale e le torri che una volta segnalavano i confini della città. Particolarità assolutamente unica del centro di Friburgo sono i Bächle, piccoli canaletti ai bordi delle strade dove i bambini si divertono a far navigare le loro barchette o a pucciare i piedi, piacere che in estate si concedono anche i grandi. 

Bächle

La classicità delle vie del centro storico si mischia con grande naturalezza ai lati più moderni della città, come le vie per lo shopping o la biblioteca universitaria, dall'architettura a dir poco singolare. Molto particolare anche il mercato coperto, sede di piccoli ristoranti da ogni angolo del mondo, quasi simbolo di una Germania al centro della globalizzazione. Cibo bavarese, messicano, cinese, indiano, giapponese, argentino, taiwanese, pakistano, iraniano, greco, e (come si dice in questi casi) "chi più ne ha più ne metta". Non manca, inoltre, la possibilità di camminare nel verde e godere di una bella vista sulla città, magari sorseggiando qualcosa di fresco in un Biergarten con terrazzo.

Friburgo vista dall'alto.

Mainz: la città delle vetrate

Mainz (in italiano Magonza) non è una città molto famosa, ma non per questo non merita una visita. Un po' meno caratteristica di Friburgo, offre comunque uno spazio urbano in cui è
piacevole passeggiare, né caotico né deserto. Si tratta di una cittadina vivace, che nasconde un tesoro decisamente singolare. La chiesa di Santo Stefano ospita, inaspettatamente, un'opera d'arte meravigliosa: le vetrate disegnate da Marc Chagall negli anni della sua vecchiaia. Interamente sui toni del blu e dell'azzurro, dove ogni tanto spunta un pizzico di rosso, i disegni morbidi della vetrate diffondono all'interno della chiesa una luce fredda, ma celestiale. Nessuna articolata illustrazione della vita dei santi, piena di dettagli. Al loro posto solo curve, foglie e fiori, mentre le figure sacre non sono altro che sagome semplici, come disegnate da un bambino. Solo una parola: uniche.

Disegni delle vetrate di Chagall.

Mannheim: città universitaria

Passiamo a Mannheim, città studentesca. Decisamente moderna e adatta a chiunque preferisca la frenesia urbana alla calma dei piccoli centri. Bella e molto grande l'università, che ricorda una palazzo della nobiltà sette-ottocentesca tedesca. A prima vista mi ha riportato alla memoria la reggia della principessa Sissi in Austria, sebbene, per quanto grande, le dimensioni non siano nemmeno paragonabili. L'università si affaccia su una piazza ampia, dove gli studenti possono rilassarsi e fare una pausa al bar. Mannheim ospita anche alcune sedi dell'università di Heidelberg, dato che le due città sono molto vicine e ben collegate dal sistema ferroviario. Mannheim è anche città natale della prima automobile in assoluto, realizzata da Karl Benz nel 1886. La città lo ricorda con un monumento in suo onore e una riproduzione in bronzo dell'autovettura.  Famosa per lo shopping, infine, Mannheim è una meta ideale per chi non può tornare da una vacanza senza aver fatto compere. Da non perdersi neanche la sua fontana gigantesca, circondata da fiori e aiuole. 

Università di Mannheim.

Strasburgo: quasi da favola

Da Heidelberg sono anche riuscita ad andare in trasferta dalla Germania alla Francia, o, più precisamente, alla regione dell'Alsazia, territorio a lungo conteso tra le due potenze europee per la ricchezza di risorse del territorio - specialmente per i giacimenti di carbone. Chissà quanti di voi ricordano di aver letto sui libri di storia la frase "la cessione dell'Alsazia e della Lorena", che puntualmente nessuno ricorda da chi era voluta, quando, e perché fosse importante. O almeno, io l'ho capito solo al terzo anno di università. 

Piazza del Duomo, Strasburgo.

Ma, indipendentemente da quanto uno fosse bravo in storia alle superiori, quando si arriva a Strasburgo la contesa del territorio tra Francia e Germania diventa palese e non più ignorabile. La città nasce dalla commistione delle due culture, venendo permeata dall'influenza che le rispettive popolazioni hanno esercitato su di essa. Le case e gli edifici hanno un aspetto alle volte bavarese, tipico della Germania meridionale, e alle volte francese, in stile seicentesco. Camminando per la città, specialmente nelle vie pedonali della petite France, il quartiere più caratteristico della città, si ha l'impressione di essere nel paesino di Belle de La Bella e la Bestia, nella versione Disney che tutti conosciamo. Si respira un'atmosfera quasi fiabesca, d'incanto. I flussi d'acqua che l'attraversano, poi, abbelliscono il paesaggio e fanno da sottofondo rilassante al brusio animato della città. 

Petite France.

Case e specchi d'acqua nella Petite France.

Oltre che nell'architettura, l'incontro tra le due nazioni si manifesta anche nel cibo, quando per le strade le brasseries boulangeries affiancano le Brauereien tedesche. Ma ancor più interessante è l'incontro di queste culture nelle persone: a Strasburgo - e probabilmente in tutta l'Alsazia - tutti parlano francese e tedesco. Usare il tedesco come lingua franca è più facile che usare l'inglese, tant'è che io stessa parlando con un passante per chiedergli se potessi fotografare il suo cane (il mio solito punto bebole) ho iniziato la conversazione in inglese e l'ho terminata in tedesco. Senza accorgermene.  Forse per via della sua collocazione al confine tra Francia  e Germania, la città è anche definita "cuore dell'Europa", luogo di passaggio e incontro di diverse civiltà del continente. In virtù di questo fatto, Strasburgo ospita anche una delle sedi del Parlamento Europeo a la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo

Sede del Parlamento Europeo.

La mia gita a Strasburgo si è conclusa con una crepes deliziosa. Volevo gustarmi la sua identità francese con tutti i sensi. 

Commenti

Post più popolari