Erasmus - Studiare in Irlanda

Se avete la possibilità di fare l’Erasmus, fatelo. Candidatevi, non abbiate paura! C’è molto più da guadagnare rispetto a quanto ci sia da perdere! “E se resto indietro con gli esami?” fidatevi, anche se dovesse succedere non rimpiangerete mai questa scelta. Certo, si tratta di preferenze personali, ma io ritengo più valido un anno (o anche meno) vivendo e studiando all’estero che 9 CFU. Quei crediti avrete tempo per recuperarli, quello che potrete vivere durante un Erasmus non sarà facile da trovare altrove.

Sono partita per l’Irlanda a fine agosto 2015 e starò qui fino a metà maggio 2016. Il tempo è passato incredibilmente in fretta. D’altronde il tempo passa quando ci si diverte!

L’Irlanda è un paese bellissimo. Ci sono quattro centri urbani degni di questo nome in tutto il paese – Dublino, Cork, Galway e Limerick -, il resto è campagna, piccole cittadine, villaggi e paesaggi mozzafiato. Ci sono anche un sacco di pecore. Anzi, ci sono più pecore che persone! Ma questo è tutt’altro che un problema.

Gli irlandesi sono un popolo incredibilmente amichevole e gentile, sempre disposti ad aiutarti in qualsiasi modo. Per darvi giusto due esempi banali di vita quotidiana vi dirò che è usanza tenere SEMPRE la porta a chiunque sia dietro di te, anche aspettando per diversi secondi che questa persona ti raggiunga, e che dividono il tavolo al pub con gli sconosciuti. Già, perché se si è in due ad un tavolo per quattro perché bisognerebbe lasciare altre due persone in piedi?

Dal mio arrivo qui ho sempre trovato la gente locale incredibilmente gentile e disponibile nei miei confronti. Quando camminavo per la strada con aria incerta qualcuno non mancava di chiedermi se avessi bisogno di aiuto, mentre quando ho perso un gettone per la lavanderia il ragazzo della reception (che vende tali gettoni) me ne ha regalati altri due! E pensare che io non volevo nemmeno dirglielo che l’avevo perso perché pensavo non mi avrebbe creduto.

Un’altra cosa che amo dell’Irlanda è la tradizione di suonare musica popolare nei pub. Non solo ciò avviene ogni giorno in più pub e a diverse ore della giornata, ma è anche un evento a partecipazione libera. Quello che intendo è che non c’è bisogno di essere parte di un gruppo per suonare in un pub, basta andare lì con il tuo flauto, la tua chitarra, il tuo violino o la tua voce e unirti ad altri musicisti – professionisti o amatoriali come te. Se ti trovi nel pub e ti va di cantare una canzone puoi alzarti e chiedere ai musicisti di accompagnarti, per poi tornare al tuo posto e finire di sorseggiare la tua birra (o qualsiasi cosa tu abbia ordinato!).

Pesaggi: Ballycotton
Paesaggi: Mizen Head 
Tradizione: Live Trad Music, Sin E' pub


E’ giunto il momento di parlare del college: University College Cork è un’università pluripremiata. Ad esempio, è recentemente stata nominata "University of the Year 2016" dal Sunday Times.
Il motivo per cui l’università è tanto prestigiosa risiede nell’insieme di cose cha ha da offrire: buon livello di insegnamento, ottimi servizi per gli studenti, una biblioteca vasta e molto organizzata, numerose risorse ed attrezzature per gli studenti, un campus completo di ristoranti, cafè, bar e cappella (non dimentichiamoci è che l’Irlanda è sempre stata un paese molto religioso, sebbene la situazione sia cambiata negli ultimi anni). La zona del campus è verde e ben curata, a mio parere bellissima!

University College Cork


Come se tutto questo non bastasse, la comunità studentesca è incredibilmente attiva. Esistono numerosissime organizzazioni studentesche – chiamate clubs (sportivi) e societies (gruppi che conducono attività basate su interessi comuni). Queste associazioni sono finanziate dall’università. Ricevono uno start-up a inizio anno per organizzare i primi eventi. Ad esempio, la società di fantascienza può organizzare una serata cinema in cui proiettano “Ritorno al futuro” in una delle aule del college – quelle comode però – e offrire popcorn o pizza a tutti. Ovviamente questi fondi vanno anche in attività educative e formative, come partecipazioni a competizioni sportive per i club o conferenze su tematiche rilevanti per le societies. L’international society usa i fondi per far viaggiare gli studenti internazionali che visitano l’Irlanda, facendogli pagare prezzi ridotti per il bus e l’accommodation.    

Il lato accademico è completamente diverso da quello italiano. Ovviamente ogni dipartimento ha delle sue regole e caratteristiche, ma in linea generale posso dirvi che:

-          Le classi sono piccole, da 15 a 40 studenti di media. Alcune sono a numero chiuso, il che penso sia negativo perché gli studenti non possono seguire tutti i corsi che vogliono se questi sono già “pieni”. D’altra parte è pur vero che una classe piccola permette più intimità tra insegnanti e studenti (alcuni sanno anche il tuo nome!) e i professori hanno un’idea ben chiara di quello che gli studenti hanno capito o meno, cosa li mette in difficoltà e via dicendo. Ovviamente alcuni corsi popolari come economia hanno anche classi da 200 studenti, ma nelle scienze umane sono solitamente ridotte.

-          Gli esami sono scritti. Alcuni corsi richiedono agli studenti di fare delle presentazioni orali in classe di 10-12 minuti che varranno come parte del voto finale, ma l’esame vero e proprio – a parte per l’orale di lingua straniera – è sempre scritto. Un’altra forma di “assessment”, cioè di verifica delle competenze, è la scrittura dell’essay. Si tratta di un saggio breve che gli studenti preparano durante il corso su un tema dato in classe. Solitamente viene data una scelta tra diversi titoli e ognuno sceglie su cosa scrivere. Scrivere un essay richiede tanto lavoro individuale e di ricerca, perché ti viene richiesto di dimostrare che hai letto e compreso capitoli di libri e articoli accademici su quell’argomento e ti sei fatto una tua idea.

-          Ogni corso decide come valutare gli studenti: possono esserci esami a fine semestre e fine anno, quiz in classe durante l’anno (stile “parziali” italiani), essay da svolgere a casa, presentazioni orali o un mix di queste cose. A volte è un po’ come essere alle superiori perché devi “studiare per il giorno dopo”, ma è fattibile perché…

-          …Le lezioni sono poche. Anche qui vale la regola della facoltà: spesso le discipline scientifiche hanno anche laboratori e passano dunque tanto tempo in campus. Per il mio ramo però, le scienze umane, appunto, le lezioni sono pochissime rispetto all’Italia. Si svolgono in media due ore a settimana per materia. Anche qui pro e contro: le spiegazioni in classe sono più superficiali e gli insegnanti non hanno tempo di approfondire tanti aspetti, ma qui entrano in gioco studio e ricerca individuali. Non so dire cosa sia meglio, penso che una via di mezzo tra i due metodi sarebbe la soluzione migliore. Alla fine è positivo che uno studente debba ricercare da solo informazioni per approfondire un argomento. Così facendo è libero di usare le risorse che preferisce e nessuno pretenderà mai che lui sappia tutto un libro a memoria. E’ anche vero, però, che così facendo non c’è un vero e proprio bagaglio di sapere approfondito che viene trasmesso nello stesso modo a tutti gli studenti. Questo è un dibattito difficile direi.

-          Gli esami si svolgono in due settimane a fine semestre, precedute da una settimana dopo la fine dei corsi chiamata “study review week”. Diversamente che in Italia, non ci sono lunghe sessioni d’esami in cui ogni studente decide a che appello presentarsi. Le date sono quelle e non c’è modo di cambiarle. Il motivo per cui si ha solo una settimana per studiare e ripassare è che durante l’anno ci si aspetta che gli studenti siano al passo con lo studio, dato che hanno poche lezioni. Altre caratteristiche degli esami sono che: A non si può rifiutare il voto e B la sufficienza si raggiunge col 40%, metre la lode è dal 70% in su. Troppo facile? Forse, ma visto che hai poco tempo per prepararti e hai solo un occasione per rifarlo se dovessi fallire – ripetere l’esame ad agosto – tutto sommato sembra bilanciato. C’è anche da dire che il 70% è una lode e gli insegnanti lo sanno, dunque i saggi e gli scritti in generale difficilmente vedono tali voti. Anche qui i test a crocette o a punteggio cambiano di facoltà in facoltà! Non posso dire se sia facile ottenere 40% in chimica o matematica!

Direi che questo è tutto e spero che questa recensione torni utile a qualcuno, o sia almeno di suo interesse! Io sono felice di avere avuto l’opportunità di studiare qui, potrei scrivere altre mille cose sulla bellezza dei legami che si possono creare e le esperienze che si vivono, ma forse ci penserò in un altro post. Questo mi sembra già fin troppo lungo!


A presto,
Kiky

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