Un mese a Heidelberg: Il mio primo giorno

Heidelberg non ha un aeroporto, quindi volo a Francoforte e da lì raggiungo la mia meta con Flixbus. Il volo è previsto per le 12:45, alle 10:30 sono già in aeroporto e ho già imbarcato la valigia, addirittura in anticipo. Alle 12 è previsto l’imbarco, arrivo al gate puntuale. Alle 12:30 l’imbarco non è ancora cominciato e i passeggeri iniziano a lamentarsi. Ci avvisano che sono in corso dei controlli tecnici e che l’aereo partirà in ritardo, scusandosi per il disagio. Ci imbarchiamo un’ora dopo, decollando alle 14:00. Nel frattempo, ho già cambiato due volte il biglietto di Flixbus tramite app. Il volo va bene, atterriamo alle 15:20. Il mio autobus parte alle 16:55, quando sarei già dovuta essere arrivata. Il mio breve viaggio si rivela essere molto più lungo del previsto, ma non tutti i mali vengono per nuocere. Due belle sorprese mi aspettavano su quell’autobus. 

La prima si chiama Moreen, una ragazza francese amante del viaggio e della Corsica, dove si sarebbe diretta a fine mese per visitare parenti e raccogliere uva. Mi racconta di lei e del suo viaggio attraverso Francia e Germania, mi dice che in Corsica ci va tutti gli anni da quando era bambina e che ogni anno, quando lascia l’isola con la nave, la vista dell’orizzonte che si allontana le fa scendere qualche lacrima. 

Nel breve tragitto che facciamo insieme mi racconta anche di quella volta che viaggiando con una ragazza ungherese si è fatta insegnare qualche parola, e mi chiede di insegnarle un po’ di italiano. Moreen è molto socievole, tanto che per descriversi utilizza un detto francese che mi è piaciuto tantissimo: "Je peux parler avec un chien habillé" - come a dire "potrei parlare anche con un cane, se fosse vestito da uomo". Scopriamo anche di avere in comune l’amore per i nostri Cavalier King, che entrambe teniamo puntualmente come sfondo dei nostri cellulari. È già amore, ma purtroppo siamo arrivate a Heidelberg e io devo scendere, mentre lei proseguirà fino a Strasburgo. Ci salutiamo con l’augurio di rivederci un giorno, magari in Corsica o in Italia…


Mentre prendo la valigia dal porta bagagli, ecco un’altra piacevole sorpresa: “Scusa, tu sei qui per il corso estivo? Per caso ti ho sentita parlare in autobus, anche io farò il corso, andiamo insieme se vuoi!” A pronunciare queste parole è Anja, 19 anni, serba, occhi verdi e sorriso dolcissimo. Ecco la mia prima compagna in questa piccola avventura! Insieme ci dirigiamo verso l’università, conoscendoci un po’. Anja parla un tedesco quasi perfetto alle mie orecchie, mi spiega che ha vissuto un anno in una cittadina nei pressi di Düsseldorf e che a ottobre vorrebbe iniziare l’università a Vienna. La stimo già.



Arrivate nel centro storico è amore a prima vista: l’atmosfera è calma e gli edifici compongono un quadro decisamente piacevole agli occhi, mentre la luce della sera contribuisce a rendere ogni angolo più romantico. Camminando per le vie ciottolate, si ha la sensazione di essere all’interno di una cartolina. Dopo la registrazione in università una studentessa tedesca ci accompagna alle nostre abitazioni, che scopriamo con immenso piacere essere a 2 minuti dall’università, in pieno centro storico e molto vicine l’una all’altra. Prezzo per una stanza singola in appartamento universitario in centro: 271€ al mese. Ah, la Germania!



Dopo esserci sistemate usciamo a mangiare qualcosa. Non posso fare a meno di inaugurare il mio arrivo in Germania con una Currywurst, salsiccia di vitello con salsa al curry (fatta prevalentemente da ketchup e Curry, la cui unione dà un sapore dolce e piccantino buonissimo). Ovviamente, non potevano mancare, di contorno, patatine fritte e qualche castronata detta alla cameriera nei miei primi tentativi di esprimermi in tedesco dopo mesi di silenzio.

Il mio primo giorno si conclude di ottimo umore, con la mia prima amica e la pancia decisamente troppo piena. 

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